L’inizio del 2025 segna un cambiamento significativo nel panorama della gestione delle flotte aziendali, grazie all’entrata in vigore di due misure cruciali: la tassa sul verdissement e la riforma degli avvantaggiamenti in natura (AEN) riguardanti i veicoli di funzione. Questi cambiamenti non si limitano a una modifica dei parametri di calcolo, ma ristrutturano completamente il costo totale di possesso delle automobili messe a disposizione dei collaboratori, con ripercussioni dirette sulla liquidità delle aziende e sulla fiscalità dei dipendenti.

Con la riforma, i costi per i veicoli termici aumentano significativamente. Ad esempio, per le automobili acquistate da meno di cinque anni, il tasso passa dal 9% al 15% del prezzo d’acquisto; oltre i cinque anni, si verifica un incremento simile dal 6% al 10%. In aggiunta, quando l’azienda copre il costo del carburante, si applicano maggiorazioni del 20% per i veicoli recenti e del 15% per quelli più vecchi. Anche i contratti di locazione a lungo termine subiscono modifiche, con un cambio nel calcolo del forfait, ora basato sul 50% del costo globale annuale, rispetto al 30% di anni precedenti, aumentando ulteriormente l’onere legato alle auto tradizionali.

Di contro, le automobili elettriche beneficiano di incentivi rafforzati. La riforma mantiene infatti un abbattimento fiscale del 70% sull’avvantaggiamento in natura per i veicoli elettrici con punteggio ecologico, fino a un massimo di 4.582 € all’anno. Questo è un notevole aumento rispetto al precedente 50% e si applica unicamente ai modelli certificati dall’Ademe, valido fino al 31 dicembre 2027. Anche i costi sostenuti dai datori di lavoro per la ricarica elettrica o l’installazione di colonnine sul posto di lavoro rimangono esenti da tassazione.

Uno studio condotto da Nelson, esperto nella gestione dei dati delle flotte, ha comparato due modelli equivalenti: un Peugeot 3008 termico e un Peugeot e-3008 elettrico con punteggio ecologico. I risultati evidenziano un significativo divario di costi tra i due veicoli, con il modello termico che presenta un onere extra di circa 2.600 € all’anno, mentre l’avvantaggiamento per il veicolo elettrico rimane stabile.

In questo contesto di transizione, i gestori delle flotte sono chiamati a una serie di adattamenti strategici, tra cui il ricalcolo dei coefficienti AEN, la rinegoziazione dei contratti di locazione, la preferenza per modelli eco-scored o ibridi, e la pianificazione dei costi per l’installazione di infrastrutture di ricarica.

Tuttavia, le tempistiche imposte dalla riforma, retroattiva dal 1° febbraio 2025, creano una certa urgenza che costringe le aziende a ridefinire rapidamente i propri contratti e a rivedere la composizione delle motorizzazioni. Anche i dipendenti avvertono l’impatto dell’avvantaggiamento sull’imponibile, che influisce sia sul reddito tassabile sia sulle contribuzioni sociali. L’intento del legislatore è chiaro: rendere più attrattivi i veicoli a zero emissione per accelerarne l’adozione. Tuttavia, molti attori del settore avvertono su un calendario eccessivamente serrato, che complica la gestione finanziaria e la pianificazione del rinnovo delle flotte.



Fonte: www.automobile-propre.com