La Commissione Europea ha annunciato una revisione delle normative sulle emissioni di CO₂ per i produttori di automobili. Inizialmente, era previsto che gli obiettivi dovessero essere raggiunti entro la fine di quest’anno. Tuttavia, ora le aziende avranno un periodo di tre anni per adeguarsi ai parametri richiesti. La Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha confermato questa modifica il 3 marzo. A marzo, la Commissione intende proporre una “modifica mirata” per offrire maggiore flessibilità alle norme che entreranno in vigore nel 2025. Le case automobilistiche avranno quindi la possibilità di non rispettare i requisiti attuali, purché negli anni successivi migliorino le loro performance, superando così gli obiettivi prefissati. Sebbene gli obiettivi complessivi rimangano invariati, le aziende disporranno di margini di manovra maggiori. Questo modello si basa su un sistema di «banking e borrowing» delle emissioni.
Le vendite di veicoli elettrici hanno subito una battuta d’arresto nell’anno passato, rendendo difficile il rispetto dei limiti stabiliti. In caso contrario, le aziende rischiavano sanzioni di miliardi di euro. Un’opzione che avevano a disposizione era quella di unire le forze con altri produttori che avevano già promosso un numero maggiore di veicoli elettrici. Tuttavia, questa soluzione avrebbe avvantaggiato principalmente realtà come Tesla e produttori cinesi.
Volkswagen aveva espresso preoccupazione riguardo a possibili pesanti multe in assenza di modifiche alle regole, indicando un onere potenziale pari a 1,5 miliardi di euro. Al contrario, aziende come Volvo sostengono che le normative dovrebbero rimanere inalterate, affinché chi ha già investito massicciamente in nuove tecnologie non venga penalizzato. Il CEO di Volvo, Jim Rowan, ha sottolineato che l’azienda si è preparata per gli obiettivi del 2025 e può raggiungerli autonomamente. Il timore è che un allentamento delle regole possa ritardare la transizione verso i veicoli elettrici, preoccupazione condivisa da chi tiene alla protezione ambientale nel settore dei trasporti.
Volvo avrebbe potuto trarre vantaggio dalle normative esistenti, vendendo la propria quota di emissioni ad altri produttori. Secondo gli analisti di UBS, Volvo potrebbe guadagnare fino a 300 milioni di euro da tali accordi. Tuttavia, non è ancora chiaro come l’eventuale estensione degli obiettivi di CO₂ influenzerà questa opportunità.
“Un regalo senza precedenti per l’industria automobilistica europea”
Le organizzazioni ambientaliste hanno criticato la nuova flessibilità concessa ai produttori. L’associazione Transport & Environment ha definito la modifica come “un regalo senza precedenti all’industria automobilistica europea nel bel mezzo di un anno cruciale per l’attuazione”. Secondo William Todts, Direttore Esecutivo dell’organizzazione, un allentamento delle normative penalizza i pionieri del settore e indebolisce la competitività dei produttori europei rispetto a quelli cinesi. Inoltre, questo potrebbe creare incertezze nel processo di transizione verso i veicoli elettrici.
La proposta di modifica dovrà essere approvata dai paesi membri e dal Parlamento Europeo. La Commissione presenterà il 5 marzo un piano d’azione per rafforzare l’industria automobilistica europea. Oltre alla revisione degli obiettivi per il 2025, verranno previste misure a lungo termine. Tra queste, ci potrebbero essere incentivi per il settore privato volto all’acquisto di veicoli elettrici. Von der Leyen ha inoltre annunciato un’alleanza per promuovere l’innovazione tecnologica, con particolare attenzione alla guidabilità autonoma. Inoltre, l’UE sta valutando un sostegno diretto alla produzione di batterie in Europa, andando a introdurre gradualmente una percentuale minima di contenuti europei nelle batterie medesime.
Fonte: www.elektroauto-news.net