Negli stabilimenti Volkswagen in Germania, i lavoratori stanno alzando la voce contro l’azienda in seguito all’annuncio di un taglio salariale del 10% e alla minaccia di chiusure di fabbriche. Le agitazioni sono iniziate oggi, 2 dicembre, in risposta a queste misure senza precedenti, in un periodo in cui il settore automobilistico sta affrontando sfide significative legate alle nuove dinamiche di mercato e alla crescente concorrenza a basso costo proveniente dalla Cina.
Le proteste sono emerse a seguito di negoziati infruttuosi tra Volkswagen e il sindacato IG Metall, che rappresenta i lavoratori. Quest’ultimo ha avanzato proposte alternative per contenere i costi, come la rinuncia ai bonus per gli anni 2025 e 2026 e la creazione di un fondo per supportare la riduzione temporanea dell’orario di lavoro nei settori sovraccarichi. Thorsten Groeger, principale negoziatore del sindacato, ha dichiarato che “le finanze del Gruppo non si trovano ancora in una situazione drammatica come nei periodi di crisi degli anni ’70 e ’90. Vediamo dello spazio per agire e investire al fine di rimediare agli errori costosi del passato.”
Nonostante le proposte, Volkswagen sembra essere ferma nella sua posizione, insistendo su significativi tagli salariali come strategia per migliorare la redditività e la competitività. Una fonte interna all’azienda ha rivelato a Reuters che le soluzioni presentate dal sindacato potrebbero offrire solo un sollievo temporaneo.
A complicare ulteriormente la situazione ci sono le possibili chiusure delle fabbriche VW in Germania, un’azione senza precedenti nella storia dell’azienda, che aumenta la tensione tra le parti.
I prossimi colloqui tra IG Metall e Volkswagen sono previsti per il 9 dicembre. Le aspettative sono elevate, e se non si raggiungerà un accordo, vi è la possibilità di scioperi di 24 ore o addirittura di “scioperi illimitati”. Il risultato di queste discussioni influenzerà le vite di migliaia di lavoratori Volkswagen e potrebbe avere ripercussioni significative per le relazioni industriali nel settore automobilistico tedesco.
Fonte: www.arenaev.com