Volkswagen ha annunciato la fine della produzione della Polo in Europa, spostando la fabbricazione della celebre citycar in Sudafrica. Dopo quattro decenni di produzione nel continente europeo, l’azienda tedesca ha scelto di liberare spazio nelle sue strutture per investire nella produzione di modelli elettrici. L’impianto di Pampelune, in Spagna, sarà sottoposto a una trasformazione completa per accogliere due nuovi modelli di auto elettriche a basso costo, la Volkswagen ID.2 SUV e la Skoda Epiq.
Sebbene la Polo non venga più prodotta in Europa, continua ad essere disponibile sul mercato, proveniente però dall’impianto di Kariega, in Sudafrica. Entro il 2026, la fabbrica spagnola inizierà a sfornare i nuovi modelli elettrici, che saranno basati su una versione accorciata della piattaforma MEB del gruppo Volkswagen.
Questi cambiamenti mirano a permettere a Volkswagen di offrire veicoli a prezzi competitivi e a soddisfare la crescente domanda di SUV compatti. La Skoda Epiq, ad esempio, sarà un piccolo SUV con un’autonomia di 400 km e un prezzo atteso intorno ai 25.000 euro, mentre la Volkswagen ID.2 SUV si posizionerà come crossover di medie dimensioni. Nonostante la produzione della Polo terminerà, i modelli T-Cross e Taigo continueranno a essere assemblati a Pampelune.
La decisione di cessare la produzione della Polo in Europa si colloca in un contesto di cambiamento nelle preferenze dei consumatori, che negli ultimi anni hanno mostrato un chiaro spostamento verso i SUV, come dimostrato dalla notevole diminuzione delle vendite della Polo, che sono state dimezzate negli ultimi dieci anni. Volkswagen ha prodotto oltre 8,4 milioni di unità della Polo a Pampelune dalla sua introduzione nel 1984, mentre in Sudafrica l’azienda è attiva dal 1951, con la Polo Vivo che attualmente è il modello più venduto nel paese.
Fonte: www.automobile-propre.com