L’industria automobilistica di Bruxelles è in una situazione di grande incertezza dopo che Audi ha ufficialmente annunciato che non ci saranno nuovi modelli in produzione nel suo stabilimento belga. Questa comunicazione è giunta durante una riunione del consiglio aziendale, confermando che né altre marche del gruppo Volkswagen né modelli esterni rileveranno l’attività produttiva a Bruxelles. Questo sviluppo segue un recente piano di risparmio implementato dal marchio principale Volkswagen.

Nel luglio scorso, Audi aveva avviato una ristrutturazione del suo stabilimento di Bruxelles con l’intento di cercare nuovi modelli da produrre. Tuttavia, sembra che la ricerca all’interno del gruppo Volkswagen sia stata infruttuosa, lasciando quindi il sito nella precarietà. L’unica speranza per il futuro del stabilimento rimane ora un possibile investitore esterno o un altro costruttore disposto a rilevare la produzione. La mancanza di un acquirente potrebbe portare alla chiusura definitiva dell’impianto.

Un’ulteriore sorpresa è arrivata con il cambio nella direzione dello stabilimento; il precedente direttore, Volker Germann, passerà il testimone a Thomas Bogus, attuale responsabile dei progetti per modelli elettrici di Audi in Europa e Cina. Questa transizione avviene in un periodo critico per lo stabilimento e, sebbene le motivazioni ufficiali non siano state chiarite, si ipotizza che il cambio di leadership possa servire a ristrutturare le relazioni con i sindacati e i dipendenti, che si trovano in una situazione di crescente preoccupazione.

Le prossime settimane saranno cruciali per il futuro dello stabilimento. Nonostante le incertezze persistenti, Audi prevede di riprendere la produzione della carrozzeria, con il lancio previsto dei primi modelli Q8 e-tron. Tuttavia, il ritorno al lavoro dei dipendenti rimane incerto, in quanto molti di loro sono ansiosi riguardo alla loro situazione lavorativa e attendono segnali chiari dalla dirigenza.

Il nuovo direttore Bogus dovrà affrontare sfide considerevoli, mantenendo aperto il dialogo non solo con i sindacati, ma anche con le istituzioni politiche, nel caso di un nuovo governo in Belgio. Il suo compito sarà non solo quello di garantire la continuità operativa dello stabilimento, ma anche di pianificare scenari futuri, sempre più necessari in un contesto di crisi per il settore automobilistico.



Fonte: www.elektroauto-news.net