Questa settimana, Volkswagen ha raggiunto un importante traguardo presso il suo stabilimento di Zwickau, in Germania: la produzione del suo milionesimo veicolo elettrico, un ID.3 GTX. Questo stabilimento è responsabile della produzione di sei diversi modelli di veicoli elettrici per vari marchi del gruppo VW. Nonostante un raddoppio delle vendite di auto elettriche in Europa nei primi tre mesi del 2025, evidenziando un forte interesse dei consumatori nei confronti delle auto elettriche, questo successo presenta sfide finanziarie considerevoli per il costruttore automobilistico.
Il punto delicato riguarda la redditività dei veicoli elettrici rispetto ai loro equivalenti a benzina. Attualmente, la produzione di veicoli elettrici è più costosa, il che comporta margini di profitto inferiori per Volkswagen. Con le auto elettriche che rappresentano una quota sempre più significativa delle vendite dell’azienda – un veicolo su cinque venduto dal gruppo VW tra gennaio e marzo era elettrico – la redditività complessiva è diminuita, portando il margine al 4%.
Tuttavia, nonostante le difficoltà economiche, Volkswagen guarda al futuro con ottimismo grazie all’arrivo di modelli elettrici più accessibili. L’ID.2 è previsto per il lancio nel 2026, con un prezzo obiettivo di circa 25.000 euro, e si prevede che contribuirà a migliorare i margini di profitto. Questo veicolo elettrico compatto, insieme al suo equivalente SUV e ai veicoli correlati di Cupra (Raval) e Škoda (Epiq), utilizzerà la nuova versione a trazione anteriore e conveniente della piattaforma MEB di Volkswagen. Questi modelli saranno costruiti in Spagna e potrebbero essere tra i primi veicoli elettrici prodotti in Occidente in grado di raggiungere margini di profitto comparabili a quelli delle auto con motore a combustione interna tradizionale.
I recenti dati finanziari di VW evidenziano gli effetti della transizione verso l’elettrico. L’azienda ha annunciato un calo del 40% degli utili prima delle tasse, scesi a 3,1 miliardi di euro nel primo trimestre dell’anno, nonostante un incremento complessivo delle consegne dell’1,4%. Il direttore finanziario dell’azienda, Arno Antlitz, ha attribuito questo calo in parte alla crescente incidenza dei veicoli elettrici nella loro composizione di vendite.
A rendere ancora più complesso il panorama finanziario per Volkswagen ci sono le possibili tariffe negli Stati Uniti. VW, che include i marchi Audi e Porsche, non dispone di impianti di produzione negli USA e quindi è vulnerabile a queste tasse. L’azienda ha già messo in guardia gli investitori rispetto a un anno finanziario meno favorevole di quanto previsto.
Fonte: www.arenaev.com