Slate Auto, la start-up automobilistica sostenuta da Jeff Bezos, sembra aver fatto un passo significativo verso la produzione del suo pick-up elettrico, trovando una potenziale sede operativa nell’Indiana. Secondo quanto riportato da Techcrunch, l’azienda ha firmato un contratto di locazione per un’ex imprimeria di oltre 130.000 metri quadrati a Warsaw, un’operazione che rappresenta un’importante affermazione del suo impegno nella produzione americana. L’ex stabilimento, in passato occupato da RR Donnelley e LSC Communications, ha ricevuto interessanti misure incentive dai funzionari locali per incoraggiare l’insediamento di Slate.

La start-up, con piani ambiziosi di crescita, intende affittare l’impianto "per un periodo indeterminato" e prevede di assumere circa 2.000 dipendenti. La strategia di Slate punta a una catena di produzione minimalista, volta a ridurre i costi di fabbricazione. Elemento distintivo della sua linea produttiva sarà l’assenza di un’area dedicata alla verniciatura; la produzione si concentrerà su una base comune, ottimizzando così le risorse impiegate.

In base alle informazioni diffuse, Slate prevede una linea principale dedicata alla realizzazione della struttura dei veicoli, accompagnata da una linea secondaria che si occuperà delle modifiche estetiche, come la configurazione dei pick-up e dei SUV. Inoltre, l’azienda mira a ridurre ulteriormente i costi collaborando con fornitori esterni e integrando l’uso della stampa 3D.

Un aspetto innovativo del progetto è la messa a disposizione di schemi per la personalizzazione dei veicoli, che consentirà agli appassionati di utilizzare stampanti 3D per creare i propri accessori, favorendo un approccio "fai-da-te" alla mobilità elettrica. Con un richiamo esplicito al modello fordista del Novecento, Slate si propone di "democratizzare" l’accesso alle auto elettriche. Tuttavia, resta da vedere come il mercato americano risponderà all’idea di un’automobile prodotta in kit, ponendosi interrogativi sul futuro della mobilità sostenibile in un contesto sempre più digitalizzato.



Fonte: www.automobile-propre.com