Il mercato delle auto elettriche in Cina continua a evolversi, e l’ultimo episodio riguarda il monospace elettrico EM90 di Volvo, lanciato giusto un anno fa. Questo veicolo, riservato al mercato cinese, ha incontrato un’accoglienza decisamente tiepida, culminata nell’inevitabile decisione di ritirarlo dal mercato. Nonostante le aspettative iniziali, solamente 140 esemplari sono stati consegnati nel 2025, portando il totale a meno di mille unità vendute in un anno.

Volvo aveva scelto di investire nel segmento dei monospazio, seguendo l’esempio di altri marchi come Lexus, convinta che questo tipo di veicolo avesse una buona reputazione in Cina. Tuttavia, la realtà ha dimostrato il contrario. In confronto, il modello Zeekr 009, da cui l’EM90 trae origine, ha ottenuto risultati ben più brillanti, con oltre 6.600 unità vendute negli ultimi tre mesi.

L’insuccesso dell’EM90 può essere attribuito a una strategia di prezzo poco competitiva; era venduto a un costo superiore rispetto al suo diretto concorrente, ma con equipaggiamenti inferiori. Questa scelta ha rivelato un grave errore di valutazione. Volvo ha sottovalutato la sensibilità dei consumatori cinesi verso il prezzo, scoprendo che il marchio non aveva più lo stesso prestigio che una volta possedeva.

Questo caso evidenzia una lezione importante: l’adozione di tecnologia cinese combinata a un marchio europeo non garantisce necessariamente il successo. I clienti cinesi sembrano preferire il prodotto originale piuttosto che una versione «europea» di un veicolo che, in sostanza, non fa altro che sfruttare la tecnologia locale. È una dinamica che potrebbe avere ripercussioni su come i costruttori occidentali si approcciano al vasto mercato automobilistico cinese, specialmente ora che la concorrenza è agguerrita e in continua crescita.



Fonte: www.automobile-propre.com