Recentemente, BYD ha fatto scalpore nel settore automotive annunciando una nuova generazione di veicoli elettrici capaci di una ricarica incredibilmente rapida, paragonabile a quella di un pieno di benzina. Con numeri impressionanti come 1000 volts, 1000 ampères e fin anche 1 megawatt, il marchio cinese ha catturato l’attenzione di esperti e appassionati. Le vetture coinvolte, la BYD Han L e la Tang L, promettono di diventare leader nel mercato per la rapidità di ricarica, permettendo di percorrere 400 km in soli 5 minuti, a condizione di utilizzare una stazione di ricarica adeguata.

Tuttavia, c’è un’importante precisazione che BYD ha trascurato di comunicare chiaramente. Per raggiungere il picco di 1 MW, le auto devono essere collegate simultaneamente a due connettori di ricarica sulla stessa stazione. In mancanza di ciò, la potenza di ricarica scende a 800 kW, un valore comunque elevato, ma lontano dall’impressionante cifra pubblicizzata. Questa strategia non è una novità per BYD; già nel 2023 con il modello Denza D9, era stata utilizzata una simile tattica per ottenere velocità di ricarica superiori, anche su impianti meno potenti.

La necessità di un approccio del genere riflette alcune limitazioni fisiche dei connettori e dei cavi di ricarica. Sebbene la compatibilità tra la stazione di ricarica e la batteria sia garantita per gestire 1000 kW, tale potenza è disponibile solo in determinati momenti, in particolare quando la batteria è a una carica bassa, per poi diminuire progressivamente. Ad esempio, a metà carica, la potenza fornita scende a circa 650 kW.

In conclusione, mentre BYD si posiziona all’avanguardia del mercato delle auto elettriche con queste innovazioni sorprendenti, è cruciale che i consumatori siano consapevoli delle limitazioni pratiche associate alla ricarica di queste vetture, tenendo presente che l’accesso a connessioni di ricarica adeguate sarà essenziale per sfruttare appieno le potenzialità di questi nuovi modelli.



Fonte: www.automobile-propre.com