L’impianto sarà situato all’interno del complesso Chiba di Idemitsu Kosan e sarà conosciuto come “struttura di grandi dimensioni per il Li2S”. Attualmente, l’azienda gestisce due impianti di verifica su piccola scala. L’espansione del progetto è stata approvata e parzialmente finanziata dal Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria giapponese. L’investimento totale per il progetto si aggira intorno ai 21,3 miliardi di yen, con un contributo governativo di 7,1 miliardi di yen (circa 45 milioni di euro).
Idemitsu Kosan intende creare una catena del valore integrata che vada dalle materie prime ai materiali intermedi e prodotti finali, aumentando la capacità produttiva di solfuro di litio a livelli da “leader mondiale” (equivalenti a 3 GWh/anno di batterie di accumulo). L’obiettivo è quello di “soddisfare le esigenze dei costruttori automobilistici e dei produttori di batterie” e di commercializzare batterie all-solid-state a partire dal 2027 fino al 2028, accelerando la commercializzazione degli elettroliti solidi.
Sebbene Idemitsu Kosan stia collaborando con Toyota per lo sviluppo di batterie a stato solido, l’azienda mira a fornire su larga scala elettroliti solidi ad alte prestazioni a “diversi clienti”. Stanno emergendo tre direzioni tecnologiche per le batterie a stato solido: con ossidi metallici, solfuri metallici o polimeri come elettroliti solidi. Alcuni dei principali attori del settore, come CATL e BYD, stanno seguendo la via dei solfuri. Recentemente, il CTO delle batterie di BYD, Sun Huajun, ha annunciato che l’azienda sta puntando sugli elettroliti a base di solfuri, motivato da “considerazioni sui costi e stabilità del processo”.
Oltre alla struttura per il Li2S, Idemitsu Kosan prevede di costruire un grande impianto pilota per gli elettroliti solidi, per elaborare ulteriormente i materiali. L’idrossido di litio e un componente di zolfo saranno lavorati con una tecnologia di gestione delle particelle ultrafini nell’impianto per il Li2S; successivamente, si utilizzerà una tecnologia di produzione ad alta purezza nell’impianto pilota per realizzare batterie all-solid-state che possano essere riutilizzate e riciclate.
Per quanto riguarda i suoi composti di zolfo, Idemitsu utilizzerà sottoprodotti delle lavorazioni petrolifere. “Idemitsu è stata tra le prime a scoprire l’utilità del componente di zolfo e ha sviluppato una tecnologia per la produzione di massa del solfuro di litio nel 1994”, afferma l’azienda. La società intende sfruttare il know-how acquisito in anni di gestione dei componenti di zolfo e la propria tecnologia proprietaria per produrre solfuro di litio ad alta purezza, destinato a essere prodotto in massa nell’impianto di grandi dimensioni per il Li2S.
Fonte: www.electrive.com