Lo studio “Una scelta elettrica oggi. Una scelta di valore domani”, realizzato da Motus-E e Quattroruote Professional, offre una panoramica dettagliata sulle dinamiche che influenzano il valore delle auto elettriche usate nel mercato italiano. Analizzando un campione di 5.000 veicoli di seconda mano, la ricerca individua i fattori chiave che stanno ridisegnando le quotazioni del segmento, sfatando pregiudizi e fornendo strumenti per una valutazione più oggettiva.
Uno degli elementi critici emersi riguarda l’impatto degli incentivi statali, come l’Ecobonus attivo tra il 2019 e il 2024, che ha condizionato i prezzi in modo sproporzionato rispetto al volume effettivo di immatricolazioni elettriche agevolate. Tuttavia, il vero ostacolo alla corretta valutazione è stato rappresentato dalla difforme percezione della durata delle batterie, spesso sottovalutata. I dati dimostrano che il degrado medio degli accumulatori al litio si attesta a un modesto 1,5% annuo, con un ulteriore rallentamento dopo i primi 9 anni di utilizzo. Ciò si traduce in una riduzione dell’autonomia quasi impercettibile nella guida quotidiana.
Per illustrare l’effetto concreto, lo studio confronta due coppie di auto elettriche identiche, con batterie nuove e al 80% di capacità, in un viaggio Roma-Milano (570 km). Nel caso di veicoli con batteria da 77 kWh, la differenza nei tempi di percorrenza – dovuta a una ricarica aggiuntiva – è di soli 7 minuti (1,8% del totale). Per batterie più piccole (58 kWh), lo scarto sale a 14 minuti (3,3%), confermando un impatto marginale sulle lunghe distanze.
Altro punto di forza è la trasparenza nello stato di salute delle batterie: a differenza dei motori termici, un semplice test diagnostico permette di verificarne la capacità residua, offrendo garanzie immediate agli acquirenti. A ciò si aggiungono i costi di manutenzione ridotti, frutto della maggiore semplicità meccanica delle elettriche: il risparmio varia dal 62% per un’utilitaria di segmento B (3 anni o 45.000 km) al 69% per un’auto media di segmento C (8 anni o 120.000 km).
Lo studio smonta inoltre il timore di un’obsolescenza tecnologica accelerata. Sebbene l’autonomia media sia triplicata in un decennio, la tecnologia al litio ha raggiunto una fase di maturità, con miglioramenti ormai incrementali e non rivoluzionari. Un contesto che stabilizza le aspettative e riduce il rischio di svalutazioni improvvise.
Chiude il quadro la crescente diffusione delle colonnine di ricarica, quasi raddoppiate in Italia negli ultimi due anni. Un’infrastruttura in espansione che, unita alla progressiva consapevolezza dei vantaggi tecnici ed economici, promette di rendere le elettriche seconde (e prime) vie sempre più competitive, delineando un futuro in cui la transizione energetica sarà guidata anche dalla chiarezza del mercato dell’usato.
Fonte: www.motus-e.org