Secondo i dati forniti dall’Arval Mobility Observatory, il mercato delle immatricolazioni di veicoli per flotte aziendali ha subito una contrazione di oltre il 4% nell’anno scorso. Le vendite, sia di veicoli privati (VP) che di veicoli utilitari leggeri (VUL), hanno registrato un totale di 792.086 unità, evidenziando una diminuzione del 4,38% rispetto al 2023. Le vendite di veicoli privati sono calate del 7,53%, mentre quelle di veicoli utilitari leggeri hanno fatto registrare un incremento marginale dell’1,60%.

Un’analisi più approfondita, tuttavia, rivela differenze significative tra i vari tipi di motorizzazione. Nel 2024, i veicoli ibridi semplici (non ricaricabili) hanno visto un notevole aumento del 44,39%, con 174.979 immatricolazioni, che ora rappresentano il 22,09% del mercato. Al contrario, le vendite di veicoli ibridi ricaricabili sono diminuite del 10,07%, raggiungendo 73.239 unità.

Per quanto riguarda i veicoli completamente elettrici, si è registrato un incremento minimo delle vendite, pari solo al 2,1%, per un totale di 91.813 unità. Questo rallentamento è in parte attribuibile all’inasprimento della fiscalità sulle auto elettriche, il quale ha influito sul prezzo d’acquisto e limitato l’interesse degli acquirenti. La loro quota di mercato è cresciuta di poco, passando dall’11,07% nel 2023 all’11,59% nel 2024.

In controtendenza, le immatricolazioni di veicoli a motore tradizionale continuano a diminuire. I veicoli a benzina hanno subito un calo del 24,51%, arrivando a 160.467 unità e mantenendo una quota di mercato del 20,26%. Anche i veicoli diesel hanno visto una diminuzione dell’8,8%, con 276.531 immatricolazioni, benché la loro quota si attesti ancora attorno al 35%.

In sintesi, il bilancio dell’AMO per il 2024 pone in evidenza una crescente preferenza per le motorizzazioni ibride, mentre i veicoli elettrici e termici faticano a mantenere il passo. La transizione verso flotte più sostenibili è evidente, ma non senza sfide e ostacoli che potrebbero influenzare ulteriormente il mercato nei prossimi anni.



Fonte: www.automobile-propre.com