Nella discussione riguardante i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per le flotte automobilistiche, il Commissario europeo per il clima, Wopke Hoekstra, ha chiarito la posizione della Commissione in risposta a una richiesta di chiarimenti da parte di alcuni membri delle frasi politiche di destra e populiste.
Chiarimenti sull’applicazione degli obiettivi
Attraverso un documento ufficiale (ENE-002503/2024), Hoekstra ha ribadito che non vi sarà una revisione anticipata dei limiti per le flotte automobilistiche nel corso dell’anno né un alleggerimento dei requisiti per il 2025. Il Commissario ha messo in evidenza come diversi grandi produttori europei abbiano espresso fiducia nella loro capacità di raggiungere gli obiettivi fissati, opponendosi a cambiamenti delle normative per il 2025. Inoltre, Hoekstra ha ricordato che i requisiti attuali sono in vigore dal 2009 per le auto e dal 2011 per i veicoli commerciali e non hanno subito modifiche nel tempo.
Preoccupazioni e garanzie
È vero che alcuni produttori hanno manifestato il timore di non essere in grado di rispettare gli obiettivi di emissione per il 2025 a causa della crescente concorrenza globale e del mercato automobilistico in contrazione. Tuttavia, la Commissione ha avvertito che eventuali modifiche immediate alle regole “distoglierebbero le condizioni di concorrenza”, penalizzando quelli che sono in grado di adempiere ai requisiti.
Opzioni per il raggiungimento degli obiettivi
Il Commissario ha inoltre sottolineato che le sole auto elettriche non sono l’unica strada per conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Anche i veicoli ibridi e ibridi plug-in, insieme ai miglioramenti dei motori tradizionali e all’adozione di automobili più piccole e efficienti, potrebbero contribuire al raggiungimento degli obiettivi. Per ulteriori discussioni su questo tema, il presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha in programma di convocare un dialogo strategico sulla futura evoluzione dell’industria automobilistica in Europa.
Possibili sanzioni per il superamento dei limiti
Nel caso in cui un produttore non riesca a rispettare il limite di emissioni di CO2 stabilito per il 2025, è prevista l’applicazione di sanzioni. Le stime relative all’importo delle sanzioni variano notevolmente: il CEO di Renault e presidente dell’associazione di settore ACEA, Luca de Meo, ha parlato di somme che potrebbero arrivare fino a 15 miliardi di euro, mentre l’ONG Transport & Environment considera questa valutazione esagerata, ipotizzando che l’ammontare massimo possa essere di circa un miliardo di euro. Le aziende automobilistiche tedesche, da parte loro, affermano di poter rispettare i limiti grazie a sforzi propri o attraverso strategie di pooling con altri produttori.
Futuro delle normative sulle emissioni
Le ulteriori misure per la riduzione dei limiti di emissione sono già state stabilite: a partire dal 2030, le emissioni di CO2 dovranno essere ridotte del 55% rispetto ai valori fissati tra il 2021 e il 2024. Inoltre, all’inizio dell’anno corrente c’è stata una revisione che ha inasprito i limiti del 15%. Infine, a partire dal 2035, il limite di emissioni sarà fissato a zero, il che equivarrà praticamente a un divieto per i veicoli a combustione interna di tipo fossile.
Fonte: www.elektroauto-news.net