Le tensioni all’interno di Volkswagen stanno crescendo in vista di un secondo ciclo di scioperi programmato per il 9 dicembre. Questo sviluppo arriva a seguito di negoziati stagnanti tra i rappresentanti sindacali e la direzione dell’azienda su misure di contenimento dei costi che hanno generato dissenso.

Il sindacato IG Metall, che rappresenta i lavoratori di Volkswagen, ha annunciato che i dipendenti di nove diversi stabilimenti in Germania parteciperanno a scioperi di avvertimento di quattro ore. Queste manifestazioni saranno il doppio rispetto al primo round di proteste svoltosi il 2 dicembre, raddoppiando così il tempo di produzione perso nelle strutture tedesche del marchio.

Il motivo alla base di queste azioni è la richiesta di Volkswagen di una riduzione salariale del 10% per i propri dipendenti. L’azienda sostiene che sia necessario ridurre i costi e migliorare i profitti per affrontare nuove sfide, che includono la concorrenza dei produttori cinesi e un calo della domanda europea per i veicoli a marchio VW. Le dichiarazioni dei dirigenti di Volkswagen hanno addirittura suggerito la possibilità di avere un surplus di almeno tre stabilimenti in Germania.

Tuttavia, IG Metall ha fortemente criticato le affermazioni del CEO del gruppo Volkswagen, Oliver Blume, che durante un incontro con 20.000 lavoratori nello stabilimento di Wolfsburg, il 4 dicembre, ha dichiarato che le chiusure degli impianti e i tagli salariali sarebbero inevitabili date le attuali difficoltà del mercato europeo, l’adozione più lenta delle auto elettriche e l’emergere di nuovi concorrenti.

Il negoziatore di IG Metall, Thorsten Groeger, ha espresso indignazione per le dichiarazioni di Blume, commentando: “È quasi una presa in giro che Oliver Blume si presenti di fronte ai lavoratori per augurare loro Buon Natale, mentre contemporaneamente il consiglio di amministrazione di VW vorrebbe mettere lettere di licenziamento sotto l’albero per i dipendenti.”

Volkswagen, comunque, ha affermato di essere determinata a trovare una soluzione condivisa. In una nota del 5 dicembre, l’azienda ha assicurato che la direzione e i rappresentanti dei lavoratori sono in continua discussione per sviluppare soluzioni sostenibili che possano garantire sia la stabilità economica sia opportunità di lavoro.

Durante un convegno a Londra, organizzato da Goldman Sachs il 5 dicembre, il Chief Financial Officer di Volkswagen, Arno Antlitz, ha sottolineato l’urgenza di “azioni decisive” negli stabilimenti tedeschi per riportarli a pieno regime operativo. “Senza migliorare l’efficienza e le performance, non possiamo mantenere i livelli occupazionali attuali,” ha affermato Antlitz.

La situazione sembra destinata a raggiungere un punto cruciale la mattina del 9 dicembre, quando migliaia di dipendenti di Volkswagen si riuniranno a Wolfsburg per una manifestazione, prima che le trattative riprendano. I funzionari sindacali hanno avvertito che, se non si raggiungerà un accordo, i lavoratori potrebbero intensificare le loro azioni, comprese possibilità di scioperi più lunghi e persino a tempo indeterminato. L’esito di questi negoziati avrà senza dubbio un impatto significativo sul futuro di Volkswagen e sul suo personale in Germania.



Fonte: www.arenaev.com