Negli ultimi tempi, le nuove normative sul bonus ecologico in Francia hanno portato a notizie preoccupanti per le imprese. Con la recente abolizione del bonus sugli utilitari, molte aziende si trovano a dover affrontare sfide significative per adattarsi a un panorama automobilistico in rapida evoluzione. Fino ad ora, le aziende avevano accesso a un’agevolazione di 3.000 euro per l’acquisto di veicoli commerciali elettrici, ma ora quel sostegno è scomparso, proprio mentre si prevede una maggiore pressione per ridurre le emissioni.

La drastica decisione del governo ha colto di sorpresa molti, specialmente considerando che le aziende non erano pronte a questa rimozione improvvisa. Sono previsti aiuti futuri per il 2025, ma al momento rimane incerta la reale disponibilità e misura di queste nuove forme di assistenza. Per le aziende che avevano già avviato trattative per l’acquisto di veicoli elettrici, le prospettive sono cupe: chi non ha firmato un contratto prima del 2 dicembre si ritrova escluso da ogni forma di sostegno.

Inoltre, la fine del bonus ecologico coincide con l’interruzione della “prime à la casse”, un’altra misura di incentivazione. Ciò colpisce in particolar modo le piccole imprese, che già faticano a competere con i veicoli diesel, i quali continuano a dominare il mercato. Nei primi tre trimestri del 2024, solo 20.331 utilitari elettrici sono stati immatricolati in Francia, un numero esiguo rispetto ai oltre 225.000 veicoli a motore diesel.

Le preoccupazioni più comuni riguardano l’autonomia e il costo degli elettrici: un Kangoo diesel parte da 23.400 euro, mentre la versione elettrica è disponibile a 33.500 euro. Anche quando l’equipaggiamento è simile, il prezzo dei veicoli elettrici è più elevato, e la mancanza di un bonus fa aumentare il divario. Le case automobilistiche potrebbero dover rivedere i loro listini e fornire maggiori informazioni sui costi operativi ridotti per convincere le imprese a investire in questo tipo di veicoli.

Futuri aiuti potrebbero arrivare attraverso un nuovo dispositivo di finanziamento basato sui certificati di economia energetica, ma dettagli concreti su importi e tempistiche restano vaghi. La situazione politica attuale, caratterizzata da potenziali mozioni di sfiducia nei confronti del governo, aggiunge un ulteriore livello di incertezza riguardo all’effettiva attuazione di queste promesse. Le imprese si trovano, quindi, di fronte a un bivio cruciale nel loro percorso verso la transizione all’elettrico senza il supporto finanziario precedentemente garantito.



Fonte: www.automobile-propre.com