Una recente indagine condotta dall’Insurance Institute for Highway Safety (IIHS) ha sollevato interrogativi sull’efficacia delle moderne tecnologie di assistenza alla guida (ADAS) e sulla necessità di ripensare il loro sviluppo. Sebbene questi sistemi siano progettati per aumentare la sicurezza degli utenti della strada, vi sono evidenze che suggeriscono che, in alcuni casi, possano avere l’effetto opposto. Ad esempio, uno studio ha identificato Tesla come la marca con i veicoli più pericolosi, nonostante la sua reputazione per le funzionalità avanzate di automazione.

I ricercatori dell’IIHS hanno scoperto che l’integrazione di controlli manuali nei sistemi ADAS può contribuire a mantenere i conducenti più vigili. Secondo David Harkey, presidente dell’IIHS, queste piccole modifiche nei sistemi di assistenza alla guida potrebbero incoraggiare gli automobilisti a sviluppare abitudini di guida più sicure. Questo concetto di “pilotaggio cooperativo” è stato proposto come una possibile soluzione, in quanto permetterebbe ai conducenti di rimanere coinvolti nella guida, anziché affidarsi completamente alla tecnologia.

La ricerca ha rivelato che i sistemi di assistenza, sebbene avanzati, hanno dei limiti nella gestione di situazioni complesse che si possono presentare durante la guida quotidiana. Questi sistemi, composti da telecamere e sensori, possono mantenere la vettura all’interno della corsia e rispettare i limiti di velocità, ma non sono in grado di affrontare tutte le dinamiche del traffico. Ciò significa che i conducenti devono essere sempre pronti a intervenire. Tuttavia, è stato osservato che molti automobilisti non rispondono prontamente, anche in presenza di dispositivi di monitoraggio dell’attenzione.

Le evidenze suggeriscono che i sistemi di assistenza che si disattivano completamente quando il conducente riprende il controllo possono rendere gli automobilisti meno propensi a intervenire. L’indagine ha coinvolto 1.260 proprietari di veicoli di vari marchi che utilizzano regolarmente le tecnologie di assistenza alla guida. I risultati hanno mostrato che i sistemi di Ford e Nissan mantenevano attiva l’assistenza anche dopo un’interazione del conducente, mentre quelli di General Motors e Tesla si disattivavano completamente.

Questa distinzione ha portato a una riflessione importante: il “pilotaggio cooperativo” potrebbe non solo migliorare la sicurezza, ma anche modificare il comportamento delle persone alla guida, incoraggiandole a essere più attive e responsabili. I risultati della ricerca sembrano dimostrare che, anche se i conducenti pensano che il loro sistema di assistenza sia progettato per disattivarsi, la sua funzionalità continua a influenzare la loro prontezza a intervenire in situazioni critiche.



Fonte: www.automobile-propre.com