Negli ultimi anni, il Regno Unito ha visto un acceso dibattito riguardo la transizione verso veicoli a zero emissioni (ZEV). Nel 2022, l’ex Primo Ministro Rishi Sunak ha posticipato la scadenza per l’eliminazione dei motori a combustione interna dal 2030 al 2035, giustificandosi con i costi elevati che graverebbero su famiglie e piccole imprese. Tuttavia, dopo la vittoria del Partito Laburista alle elezioni di luglio, la scadenza originale del 2030 è stata ripristinata, promettendo un rinnovato impegno verso la sostenibilità.

Dopo un incontro tra funzionari del governo e rappresentanti dell’industria automobilistica, è emerso che il governo rimane determinato a rispettare questa nuova scadenza, sottolineando l’importanza di incentivare la transizione ZEV in un modo che supporti anche la crescita economica del Regno Unito. Tuttavia, quest’ultima scadenza non preoccupa principalmente i costruttori di automobili. Piuttosto, le aziende sono più allarmate dalla nuova normativa che richiede che almeno il 22% delle auto vendute siano a emissioni locali zero, e un obiettivo del 10% per i furgoni, con quote che aumenteranno annualmente fino alla data della fase-out.

Le case automobilistiche che non soddisferanno questi obiettivi saranno soggette a multe significative o dovranno acquistare “autorizzazioni ZEV” da chi supera il target fissato, con costi che possono raggiungere le 15.000 sterline per ciascuna autorizzazione. Queste misure, progettate per stimolare un aumento nella vendita di veicoli elettrici, hanno messo in allerta i produttori.

Nonostante la crescita del mercato dei veicoli elettrici, con una registrazione che è aumentata del 24,5% su base annua lo scorso ottobre, il settore automotive britannico si trova in una fase cruciale. Ford ha recentemente annunciato il taglio di 4.000 posti di lavoro, evidenziando la precarietà della situazione, nonostante le promesse governative di investire oltre 2,3 miliardi di sterline per sostenere l’industria e i consumatori.

Le voci provenienti dall’industria automobilistica chiedono interventi urgenti da parte del governo per evitare un impatto potenzialmente irreversibile sul settore. Esponenti come Guillaume Cartier e Mike Hawes hanno esortato a identificare le necessarie modifiche alle normative per garantire la salute del mercato e attrarre investimenti nel Regno Unito, sottolineando che la transizione verso i veicoli elettrici deve avvenire in modo sostenibile anche per i produttori. La sfida di bilanciare ambizioni ecologiche e interessi industriali rimane dunque al centro del dibattito politico ed economico del paese.



Fonte: www.electrive.com