Negli ultimi tempi, la situazione dell’industria automobilistica italiana ha suscitato preoccupazioni tra politici e sindacati riguardo a un possibile ulteriore ridimensionamento occupazionale. Tuttavia, recenti dichiarazioni di Giuseppe Manca, responsabile delle risorse umane di Stellantis, in un incontro organizzato dal ministro dell’Industria italiano, Adolfo Urso, hanno dissipato parte di queste inquietudini. Manca ha confermato che non ci sono piani per la chiusura di stabilimenti o per massicce riduzioni del personale in Italia, nonostante il settore affronti sfide significative.
La crisi dell’industria automotive in Italia è caratterizzata da una diminuzione della produzione e da impianti inattivi, unita a un calo della domanda per marchi storici come Fiat, Alfa Romeo e Lancia. La situazione è complicata da fattori esterni, tra cui l’abbondanza di offerte sul mercato cinese e il ritardo nella domanda di veicoli elettrici, che Stellantis non riesce a soddisfare come sperato. Inoltre, l’azienda si trova ad affrontare problemi di sovrapproduzione negli Stati Uniti, con magazzini pieni che hanno costretto a rivedere al ribasso le previsioni di guadagno e flusso di cassa.
Durante l’incontro, il ministro Urso ha accennato a una possibile revisione delle drastiche misure di riduzione delle agevolazioni destinate al settore auto, inizialmente fissate in 4,6 miliardi di euro tra il 2025 e il 2030. A seguito della pressione esercitata da sindacati e associazioni di categoria, pare che 200 milioni di euro possano essere riassegnati per il 2025. Tuttavia, la CGIL, il sindacato più grande d’Italia, ha criticato il governo per non aver attuato le misure di supporto già concordate, con Gianluca Ficco della UILM che ha denunciato un’interruzione dei colloqui da parte del Ministero, che ha aggravato ulteriormente la situazione del settore.
Fonte: www.elektroauto-news.net