Al Salone dell’Auto di Parigi, le case automobilistiche cinesi hanno messo in mostra la loro potenza, presentando innovazioni tecnologiche e modelli all’avanguardia. Tuttavia, sorge la domanda se questa ostentazione tecnologica sia sufficiente per conquistare il mercato europeo, che è caratterizzato da un cliente e da aspettative molto diverse rispetto a quelli cinesi.
Un esempio emblematico di questa situazione è rappresentato dal marchio Aito, che ha esposto una gamma di SUV, tra cui M5, M7 e M9, con un forte focus sulla tecnologia, evidenziando caratteristiche come il Gigacasting. Nonostante tali innovazioni, l’attenzione del pubblico è stata scarsa. Le dimostrazioni tecnologiche, come la proiezione di video dai fari del M9, possono impressionare inizialmente, ma lasciano gli osservatori con un senso di confusione su come queste funzioni si traducano in utilità pratica.
In Cina, i produttori automobilistici si trovano in una fase di intensa competizione, cercando di posizionarsi come aziende tecnologiche, offrendo veicoli con modalità di guida innovative e funzionalità stravaganti. Tuttavia, all’interno di questo panorama si celano anche sviluppi significativi, come i sistemi avanzati di guida autonoma e le batterie a ricarica super veloce.
Nonostante la schiacciante presenza delle marche cinesi sul mercato interno, dove rappresentano oltre il 60% delle immatricolazioni, il discorso cambia completamente in Europa. Qui, il consumatore ha un legame diverso con le auto, prediligendo marchi che trasmettono storia, valore e un certo prestigio. Le case automobilistiche cinesi, pur presentando ottimi modelli, mostrano una mancanza evidente di identità e distinzione, con design e interni spesso simili tra loro e privi di personalità.
Un caso che contrasta con questo scenario è MG, che sta recuperando la propria storia e cercando di costruire un legame emotivo con i consumatori europei. Per i marchi cinesi che desiderano affermarsi in Europa, diventa fondamentale comprendere e rispondere alle esigenze specifiche di questa clientela. Si tratta di uno dei principali sfidi che queste aziende devono affrontare per garantirsi un futuro nel vecchio continente, e il messaggio sembra già essere recepito dai vertici aziendali.
Fonte: www.automobile-propre.com