Negli ultimi anni, Northvolt è stata considerata la principale speranza europea per competere con i colossi cinesi della produzione di batterie. Tuttavia, l’azienda svedese sta affrontando diverse difficoltà che mettono in discussione il suo futuro. La produzione è ben lontana dagli obiettivi di volume previsti, il che ha portato BMW a cancellare un ordine da miliardi di dollari. Per affrontare questa crisi, Northvolt ha annunciato un round di finanziamento di salvataggio, puntando a raccogliere 300 milioni di dollari.
Un segnale positivo è giunto recentemente dall’azienda Scania, che ha dichiarato di voler equipaggiare tutti i suoi futuri veicoli elettrici con batterie di Northvolt. Christian Levin, CEO di Scania, ha confermato a fine ottobre che tutti i veicoli elettrici attualmente venduti saranno dotati di celle prodotte da Northvolt. Nonostante questo impegno, Levin ha manifestato una certa cautela, rivelando che Scania sta esplorando anche altre opzioni di fornitori di celle, per evitare di trovarsi in difficoltà nel caso in cui Northvolt incontrasse ulteriori problemi.
Scania prevede infatti che entro il 2030 i camion elettrici rappresentino il 50% delle vendite, rispetto all’attuale 1%. Questo obiettivo è in parte sostenuto dal legame di Scania con il gruppo Traton di Volkswagen, che detiene il 21% di Northvolt e ha firmato un contratto di fornitura da 14 miliardi di dollari per i prossimi dieci anni. Tuttavia, la capacità di Northvolt di rispettare tali impegni è ancora incerta, considerando che si vocifera che Audi, una delle sussidiarie di Volkswagen, abbia recentemente abbandonato un ordine di fornitura.
A causa delle sue difficoltà, Northvolt ha annunciato a settembre la riduzione di circa 1.600 posti di lavoro in Svezia e ha sospeso l’espansione della sua fabbrica di celle a Skellefteå. Nel contempo, l’azienda sta portando avanti la costruzione di una nuova fabbrica in Heide, nel nord della Germania, originariamente prevista per l’apertura nel 2026. Tuttavia, il piano viene attualmente rivalutato, e un sostegno finanziario di 137 milioni di euro da parte del governo statale potrebbe accelerare i lavori, seguito da un ulteriore contributo di 564 milioni di euro da parte del governo federale.
Le problematiche di Northvolt suscitano preoccupazioni anche a Berlino, dove il governo tedesco è in costante dialogo con l’azienda e il governo svedese per supportare il processo di ristrutturazione. L’obiettivo di queste discussioni è garantire la stabilità e lo sviluppo della produzione di celle in Germania e, di riflesso, le attività della casa madre in Svezia. Le prossime mosse di Northvolt e il loro impatto sulla filiera europea delle batterie resteranno sotto attenta osservazione.
Fonte: www.electrive.com