Donald Trump, rieletto come 47° presidente degli Stati Uniti, avrà un impatto significativo sull’economia tedesca, in particolare sull’industria automobilistica. La sua intenzione di implementare la politica “America First” durante il suo secondo mandato annunciata già in campagna elettorale, solleva preoccupazioni tra i produttori europei che operano negli USA. Le aziende automobilistiche tedesche, come Audi, BMW, Volkswagen e Mercedes, stanno già affrontando un periodo difficile, con flessioni nei profitti e una domanda globale che diminuisce.
L’industria automobilistica europea ha investito significativamente negli Stati Uniti nel corso degli ultimi venti anni, stabilendo grandi impianti di produzione. BMW, ad esempio, ha un impianto a Spartanburg, in South Carolina, che produce principalmente SUV, mentre i modelli più tradizionali come la Serie 3 e la Serie 5 devono essere importati dall’Europa. Anche Mercedes ha un’importante struttura a Tuscaloosa, in Alabama, dove vengono assemblati diversi modelli, inclusi quelli elettrici.
Con l’elezione di Trump, i produttori e i fornitori di componenti auto potrebbero affrontare nuove sfide. Si stanno ipotizzando tariffe doganali significative sui veicoli importati dall’Europa, il che renderebbe difficile per i marchi europei competere nel mercato statunitense. Inoltre, per essere esentati da tali dazi, i veicoli dovrebbero contenere una percentuale significativa di componenti prodotti localmente, esercitando pressione sia sulle case automobilistiche che sui fornitori.
La situazione è ulteriormente complicata dalla crescita della concorrenza asiatica e dalla necessità di concentrare la produzione in Nord America. I fornitori, tra cui nomi noti come Bosch e Continental, stanno attraversando periodi critici, aggravati dalla scarsa domanda proveniente dalla Cina.
Se un’eventuale vittoria democratica avesse potuto portare a un’accelerazione nella transizione verso l’elettrificazione, l’approccio di Trump sembra essere direzionato a rafforzare l’industria automobilistica tradizionale americana. Molti analisti ritengono che questo potrebbe rallentare i progressi nel settore della mobilità elettrica, con conseguenze anche per altri giganti dell’industria automobilistica globale come Toyota e Hyundai, che operano stabilimenti negli Stati Uniti.
In sintesi, il futuro dell’industria automobilistica tedesca negli Stati Uniti è a rischio, con Trump che sembra intenzionato a prioritizzare la produzione locale e a far fronte alla crescente concorrenza internazionale.
Fonte: www.elektroauto-news.net