Le ultime statistiche sull’export di automobili elettriche dalla Cina all’Europa rivelano un significativo incremento delle spedizioni, raggiungendo quota 60.517 veicoli nel mese di settembre 2024. Questo rappresenta un aumento del 61% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il che sottolinea l’intenzione dei produttori cinesi di spedire quanti più modelli possibile prima dell’introduzione di nuovi diritti di dogana.
Queste spedizioni sono al secondo livello più elevato mai registrato, superato solo dal picco di ottobre 2023, quando 67.455 unità furono esportate in risposta all’annuncio da parte della Commissione europea di un’indagine sulle pratiche di sussidio. Con l’entrata in vigore della nuova tassa doganale prevista per la fine di ottobre, i produttori cinesi si preparano ad affrontare costi aggiuntivi, con le nuove tariffe che potrebbero arrivare fino al 45%.
La decisione di imporre nuove tasse è stata sostenuta da alcuni Stati membri, tra cui Francia, Italia e Polonia, con l’obiettivo di rallentare l’espansione delle case automobilistiche cinesi nel mercato europeo, piuttosto che scoraggiarle del tutto. In questo contesto, l’Europa rappresenta un mercato attraente per i marchi cinesi, che sperano di ottenere margini di profitto superiori rispetto a quelli che riescono a raggiungere nel loro mercato domestico, dove la concorrenza sui prezzi è molto intensa.
Per ovviare ai nuovi diritti doganali, alcune aziende, come BYD, hanno pianificato di stabilire stabilimenti produttivi in Europa, in particolare in Ungheria e Turchia. Allo stesso modo, marchi come Xpeng e Zeekr stanno considerando la delocalizzazione della produzione nel Vecchio Continente, mirando ad una maggiore flessibilità e competitività sul mercato europeo.
L’evidente aumento delle esportazioni indica non solo l’ambizione dei produttori cinesi di penetrarvi con più forza, ma anche la necessità di adattarsi rapidamente a un contesto economico in continuo cambiamento.
Fonte: www.automobile-propre.com