Tesla ha recentemente pubblicato il suo rapporto trimestrale sulla sicurezza, e i dati iniziali appaiono notevoli. Stando alle dichiarazioni dell’azienda, i veicoli dotati del sistema Autopilot hanno percorso mediamente 7,08 milioni di miglia prima di registrare un incidente nel terzo trimestre del 2024. Questi dati risultano significativamente migliori rispetto ai 1,29 milioni di miglia percorse da automobilisti Tesla senza Autopilot e ai 670.000 miglia dell’autista medio statunitense, secondo le informazioni fornite dalla National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA).

A prima vista, questi numeri potrebbero suggerire che il sistema Autopilot di Tesla rappresenti un notevole passo avanti in termini di sicurezza stradale. Tuttavia, numerosi esperti e osservatori del settore stanno mettendo in discussione la validità di tali affermazioni e la metodologia adottata nella raccolta dei dati.

Una delle principali critiche riguarda la mancanza di dettagli significativi nei rapporti di Tesla. A differenza dei rapporti completi forniti dalla NHTSA, che considerano fattori come la gravità degli incidenti, le cause e le condizioni di guida, i documenti di Tesla non fanno distinzione tra piccoli urti e incidenti mortali. Inoltre, non offrono alcun chiarimento su se gli incidenti siano stati causati da errori del conducente, malfunzionamenti di Autopilot o fattori ambientali.

Quest’assenza di trasparenza rende complesso confrontare i dati di Tesla con le medie nazionali o trarre conclusioni significative sulla sicurezza reale di Autopilot. Per esempio, i dati forniti dalla NHTSA indicano 1,33 decessi ogni 100 milioni di miglia percorse, una statistica che non viene nemmeno menzionata nei rapporti di Tesla. Senza dati confrontabili sui decessi, è impossibile stabilire se Autopilot apporti realmente un contributo alla riduzione degli incidenti mortali.

Inoltre, la mancanza di dati relativi al sistema “Full Self-Driving” (FSD), un optional del valore di 8.000 dollari che permette una maggiore autonomia nella guida, alimenta ulteriormente lo scetticismo. Questa omissione è particolarmente preoccupante, considerando che il FSD è la tecnologia centrale del programma Cybercab di Tesla, che mira a lanciare flotte di taxi autonomi.

La situazione si fa ancora più critica alla luce di recenti avvenimenti. Solo una settimana dopo la presentazione del Cybercab, la NHTSA ha avviato un’altra indagine su 2,4 milioni di veicoli Tesla a seguito di segnalazioni riguardanti quattro incidenti, di cui uno mortale, presumibilmente coinvolgenti il FSD. Non è la prima volta che i sistemi di guida autonoma di Tesla sono oggetto di scrutinio; nel corso degli anni, sia Autopilot che FSD sono stati collegati a numerosi incidenti e decessi.

Sebbene i rapporti sulla sicurezza di Tesla possano generare titoli positivi e rafforzare l’immagine dell’azienda come innovatrice tecnologica, la verità è che pongono più domande di quante ne risolvano. Senza maggiore trasparenza e dati più dettagliati, è alquanto difficile valutare l’effettivo impatto di Autopilot sulla sicurezza stradale.



Fonte: www.arenaev.com