Audi sta rivisitando il proprio approccio allo sviluppo dei veicoli adottando il “modello di serie”, una strategia che mira a unire il processo di creazione di automobili simili per migliorare l’efficienza e accelerare le tempistiche di produzione. Questo nuovo sistema prevede che ogni gruppo di modelli, come nel caso delle lussuosissime A6, A7 e A8, o delle più compatte A3 e A4, sia guidato da un unico manager che segue il progetto dalla fase di sviluppo fino al prodotto finito.

La decisione di Döllner, attuale CEO di Audi, di semplificare la struttura gerarchica ha l’obiettivo di snellire i processi e ridurre i ritardi, un aspetto cruciale considerando i recenti inconvenienti nel lancio di modelli come il Q6 e-tron, il quale ha subito un ritardo significativo a causa di problemi software. Questi ostacoli tecnici potrebbero compromettere la promessa di qualità e innovazione tipica del marchio Audi, un aspetto che ha già avuto conseguenze tangibili, come la destituzione del suo predecessore Markus Duesmann.

Recentemente, Audi ha visto anche importanti cambiamenti nel proprio team dirigenziale, con uscite significative come quella di Oliver Hoffmann, ex membro del Consiglio per lo Sviluppo, e di Marcus Keith, responsabile per gli interni e la connettività. Anche Hildegard Wortmann ha lasciato il suo ruolo come membro del Consiglio per le Vendite. Tuttavia, è stato accolto il nuovo Board Member per Innovazione e Veicoli Software-Defined, Geoffrey Bouqout, proveniente da Valeo, che apporterà una nuova prospettiva al team.

La scelta di adottare il “modello di serie” non è nuova in casa Volkswagen, che ha già implementato tale principio, ispirandosi all’approccio di Porsche, dove Döllner ha avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo della serie Panamera. Anche concorrenti come BMW stanno seguendo questa direzione, consolidando la possibilità di una maggiore efficienza e innovazione nei rispettivi processi di sviluppo.



Fonte: www.electrive.com