Luca de Meo, direttore generale di Renault e presidente dell’ACEA, ha recentemente espresso preoccupazioni riguardo alle nuove normative sui limiti di emissioni di CO2 per le vetture in Europa, che entreranno in vigore nel 2025. Queste regolamentazioni, che prevedono una riduzione dei limiti di CO2, potrebbero costringere diversi costruttori a fronteggiare notevoli ammende finanziarie. Attualmente, esistono già delle penalità, ma le preoccupazioni riguardo alla rigidità delle nuove norme hanno spinto i produttori a fare pressing verso le istituzioni europee per un possibile rinvio.

Un documento anonimo, segnalato da Bloomberg, sostiene che i nuovi limiti sono stati decisi nel 2019 basandosi su proiezioni di mercato, che però non si sono realizzate come previsto. Seppur le vendite di veicoli elettrici abbiano visto una crescita fino al 2023, il 2024 ha visto una stagnazione, specialmente in paesi come la Germania, dove la rimozione degli incentivi ha portato a un crollo delle immatricolazioni. Questo ha spinto le case automobilistiche a trovarsi a un bivio: devono scegliere tra pagare ammende salate o limitare la produzione di veicoli a motore tradizionale, compromettendo la disponibilità di modelli più abbordabili e pesando sull’occupazione.

La posizione di De Meo non è sorprendente dato il suo ruolo di leader sia di Renault che dell’ACEA, che gli consente di rappresentare anche altri produttori, come Volkswagen, i quali sembrano condividere le sue preoccupazioni. In contrasto, Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, ha assunto una posizione più rigida, affermando che sarebbe irrealistico cambiare le regole adesso, data la preparazione richiesta ai produttori per affrontare le normative.

Nonostante le critiche mosse al rapido passaggio verso l’elettrico imposto dall’Europa, Tavares sembra ottimista riguardo alla capacità di Stellantis di soddisfare gli obiettivi di CO2 previsti per il 2025, evidenziando progressi nella produzione di modelli elettrici e ibridi. D’altro canto, Renault ha risentito di una brusca flessione nelle vendite della Dacia Spring e di un andamento altalenante della Megane elettrica, ponendo dubbi sulla sua capacità di rispettare i nuovi parametri senza ritardi nel lancio di modelli chiave come la nuova R5.



Fonte: www.automobile-propre.com