La situazione nello stabilimento Audi di Bruxelles continua a rimanere tesa dopo un periodo di inattività di quattro settimane dovuto alle ferie aziendali. Sebbene la produzione del Q8 e-tron avrebbe dovuto riprendere gradualmente, i nastri di produzione restano fermi. I lavoratori sono stati nuovamente messi in libertà per un’altra settimana, poiché il conflitto tra la direzione dello stabilimento e i dipendenti, supportati dalla sindacato ACV Metea, si è intensificato. Recentemente, il consiglio aziendale si è riunito, ma non sono emersi risultati concreti.
Nel frattempo, le organizzazioni sindacali hanno organizzato una manifestazione davanti all’impianto di Bruxelles, annunciando che non ci saranno veicoli prodotti questa settimana. La possibilità di un possibile sciopero ha portato a una proroga della liberazione dei dipendenti. A luglio, sono circolate voci riguardo alla possibile chiusura dello stabilimento, con l’intenzione di trasferire la produzione del Q8 e-tron in Messico.
Durante una riunione del personale svoltasi venerdì presso la Forest-National, circa mille lavoratori hanno partecipato a un evento caratterizzato da un clima di grande tensione. Le due principali sindacati belghe temono che una chiusura dello stabilimento potrebbe portare alla perdita di 1500 posti di lavoro già a ottobre, seguiti da ulteriori 1100 licenziamenti nel maggio 2025, senza contare i posti di lavoro a rischio presso i fornitori.
L’amministratore delegato della produzione di Audi, Gerd Walker, ha dichiarato di essere impegnato a esaminare scenari alternativi, inclusa la possibilità di un’acquisizione da parte di investitori. Nel contesto, si è parlato di un possibile interesse da parte di un produttore cinese per acquisire il sito, ma le dichiarazioni ufficiali sembrano non offrire molte speranze ai lavoratori. In risposta alla situazione, un’importante manifestazione è già programmata per il 16 settembre, con l’obiettivo di difendere i posti di lavoro e opporsi alla chiusura dello stabilimento.
Le prospettive politiche in Belgio rimangono incerte. Recentemente, i tentativi del politico Bart De Wever di formare un nuovo governo sono falliti, lasciando aperte domande su come la futura amministrazione affronterà la crisi nello stabilimento Audi. Sebbene De Wever abbia escluso la possibilità di supporto finanziario a Audi durante i colloqui di coalizione, il ministro del Lavoro incaricato, Bernard Clerfayt, ha partecipato attivamente alle iniziative sindacali.
Nonostante l’attuale crisi, Audi afferma che ci sono piani per riprendere la produzione a Bruxelles, con misure logistiche in preparazione. Tuttavia, non è ancora stato stabilito un calendario preciso per il rientro dei lavoratori. La situazione rimane quindi in evoluzione, mentre i dipendenti e i sindacati continuano a lottare per la salvaguardia del loro futuro lavorativo.
Fonte: www.elektroauto-news.net