Ursula von der Leyen è stata confermata alla presidenza della Commissione europea il 18 luglio 2024, ricevendo 401 voti favorevoli da parte dei membri del Parlamento europeo. Con questa rielezione, la leader tedesca ha intenzione di mantenere saldi gli obiettivi climatici stabiliti dall’Unione Europea, in particolare quello di porre fine alla vendita delle auto a combustione entro il 2035. Tuttavia, ha anche annunciato un’importante modifica alla normativa automobilistica: l’introduzione dei carburanti sintetici.

Durante la sua campagna, von der Leyen ha sottolineato l’importanza di sostenere la competitività dell’industria europea, così come di rafforzare le capacità di difesa, elementi diventati cruciali a fronte delle sfide politiche che molti leader stanno affrontando nei propri paesi. La presidente ha promesso che l’obiettivo di transitare a una flotta automobilistica completamente elettrica rimarrà in vigore, con alcune considerazioni riguardanti i carburanti di sintesi, che non sono derivati dal petrolio, ma creati artificialmente a partire da carbonio e idrogeno.

Questo approccio potrebbe offrire una soluzione per le automobili a combustione, purché venga garantito l’uso di idrogeno verde. In tal modo, Ursula von der Leyen sta cercando di bilanciare la transizione verso veicoli elettrici con la richiesta dei produttori di maggior flessibilità nell’immediato futuro.

Nei primi 100 giorni del suo mandato, la presidente intende lanciare un “Clean Industrial Deal”, con l’obiettivo di stimolare il settore manifatturiero europeo e di ridurre le emissioni di CO2 del 90% entro il 2040. La Commissione europea mira a implementare una politica climatica ambiziosa per affrontare le sfide contemporanee.

Ursula von der Leyen manda un messaggio chiaro ai costruttori automobilistici: la direzione da seguire è quella della stabilità, che è essenziale per pianificare il futuro. Nonostante le attuali difficoltà del mercato, l’elettrificazione rimane la priorità. Tuttavia, l’Unione europea dovrà fronteggiare anche potenziali conflitti commerciali con la Cina e l’incertezza legata al futuro politico degli Stati Uniti, elementi che potrebbero influenzare fortemente l’industria automobilistica in senso globale.