La Volkswagen ha confermato l’estensione del contratto di Thomas Schäfer come CEO del marchio principale fino al 2030. Schäfer, che è arrivato a Wolfsburg nel 2022 dopo aver guidato Skoda, era inizialmente impegnato per un periodo di tre anni, con scadenza a metà 2025. L’estensione anticipata di cinque anni dimostra la volontà del gruppo tedesco di garantire continuità nella propria leadership.
Durante il suo mandato alla guida di Skoda, Schäfer ha ampliato il target di riferimento del marchio mantenendo sotto controllo i costi. Il suo compito a Wolfsburg è simile: insieme al CEO del gruppo, Oliver Blume, Schäfer ha messo in atto un programma di efficienza per migliorare i rendimenti del marchio principale, che in questo senso si trova in una posizione debole.
Nel passaggio alla mobilità elettrica, Schäfer ha dovuto innanzitutto basarsi sul lavoro dei suoi predecessori, ereditando la gamma di modelli MEB. Con la versione di serie della ID.2all, avvia una nuova fase: la piccola auto elettrica, proposta a partire da 25.000 euro, è destinata a conquistare nuovi gruppi di acquirenti per il marchio tedesco e a soddisfare la crescente domanda di veicoli elettrici accessibili.
Tuttavia, il progetto non è privo di rischi: la collaborazione con Renault per la ID.1, che avrebbe potuto contribuire a ridurre i costi, non si è concretizzata, con Renault che ha denunciato l’abbandono dei colloqui da parte di Volkswagen. Allo stesso tempo, il gruppo Stellantis sta lanciando sul mercato auto elettriche a partire da 23.000 euro. Anche la Cina, un tempo fonte di profitto per Volkswagen, genera più preoccupazioni che sicurezza: i clienti cinesi hanno desideri diversi in termini di auto elettriche. Per trovare una soluzione, Volkswagen punta su collaborazioni, come quella con Xpeng, ma in questo caso Schäfer è comunque dipendente dall’operato di Brandstätter, CEO del gruppo in Cina.