Stellantis, il colosso automobilistico franco-italo-americano, sta valutando seriamente la chiusura delle proprie fabbriche nel Regno Unito a causa della scarsa domanda di auto elettriche e della mancanza di sostegno governativo. Il gruppo possiede due stabilimenti nel paese, uno a Ellesmere Port e l’altro a Luton, ma la direttrice generale di Stellantis nel Regno Unito, Maria Grazia Davino, ha lanciato un avvertimento al governo britannico: senza un sostegno concreto per le auto elettriche, le fabbriche potrebbero essere costrette a chiudere.
“Abbiamo bisogno che il governo supporti la domanda”, ha dichiarato Davino, aggiungendo che “se questo mercato diventa ostile per noi, allora prenderemo in considerazione la possibilità di produrre altrove”. La decisione finale sul futuro della produzione di Stellantis nel Regno Unito dovrebbe essere presa entro un anno.
Il governo britannico ha fissato obiettivi ambiziosi per l’elettrificazione del parco auto, richiedendo che il 22% delle nuove immatricolazioni siano rappresentate da veicoli elettrici entro il 2024, con un obiettivo del 80% entro il 2030. Tuttavia, la domanda di auto elettriche non è cresciuta come previsto, con una quota di mercato che si è attestata al 16,1% a maggio.
Per raggiungere i suoi obiettivi, il governo sta obbligando i costruttori a pagare delle multe, fino a 15.000 sterline per ogni vettura termica venduta, e Stellantis si trova costretta ad applicare sconti significativi per spingere le vendite. Davino ha ammesso che “ci saranno sicuramente delle conseguenze” se la situazione non cambierà.
Il gruppo sta quindi valutando anche la possibilità di ridurre le importazioni di auto a combustione interna nel Regno Unito per raggiungere la quota del 22% di elettriche e evitare le multe. Tuttavia, il vero problema è la mancanza di un’infrastruttura di ricarica adeguata e di incentivi per i consumatori.
Stellantis, come altri costruttori attivi nel paese, sta chiedendo al governo britannico di ripristinare i bonus per l’acquisto di auto elettriche e di investire in infrastrutture di ricarica. Le elezioni anticipate che si terranno il 4 luglio potrebbero portare a un cambiamento di scenario. Il Partito Laburista, dato per favorito, ha promesso di anticipare di 5 anni il divieto di vendita di auto a benzina e diesel, e potrebbe introdurre nuovi incentivi per l’acquisto di auto elettriche.